Le proposte di Federmoda inviate al Ministero dello Sviluppo Economico

In perfetta sintonia con quanto richiesto dal Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, le priorità che Federazione Moda Italia reputa urgenti per imprese e cittadini riguardano gli interventi sulla riduzione di:

  • caro energia
  • cuneo fiscale

 

Sono, inoltre, importanti:

  1. riduzione dell’aliquota massima dell’iva del 22% su abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi.
  2. contributi sotto forma di credito d’imposta per le locazioni degli esercizi commerciali della moda;
  3. rottamazione dei capi usati con una serie di incentivi alle imprese che ritirano e raccolgono prodotti obsoleti con l’obiettivo di  promuovere il riciclo delle fibre e di rilanciare al contempo i consumi in un contesto eco compatibile;

 

Sgravi fiscali e crediti d’imposta alle imprese commerciali della moda per la donazione di eccedenze di magazzino dei negozi. valorizzazione e sostegno dei negozi storici;

  1. incentivi all’apertura dei negozi di moda con particolare attenzione alle imprese di giovani e femminili;
  2. facilitazioni per il passaggio generazionale e la cessione di azienda o rami di azienda per dare continuità alle attività di famiglia o anche favorire l’inserimento di soggetti terzi;
  3. previsione di crediti d’imposta agli operatori commerciali per l’acquisto di prodotti dichiarati eco-compatibili.
  4. bonus moda ai consumatori per l’acquisto di prodotti di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi, sull’esempio del bonus mobili e ecobonus auto.
  5. risorse economiche ed incentivi per la trasformazione digitale del retail della moda;
  6. formazione per giovani su sartoria e retail;
  7. congrua web tax e imposta minima globale sui ricavi dei colossi del web. Saranno soluzioni fondamentali per riequilibrare i rapporti di forza in uno stesso mercato che non può avere regole diverse.
  8. percorso di digitalizzazione di ordini e bolle di accompagnamento attraverso un protocollo unico nazionale che preveda uno stesso modello da condividere tra fornitori e operatori commerciali nei corrispettivi sistemi gestionali.

 

Tutto questo sarà possibile anche con un impegno preciso da parte della filiera della moda

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